Origini e varianti della tavola ouija

La tavola Ouija: origini e varianti nel mondo

Home » La tavola Ouija: origini e varianti nel mondo

La tavola Ouija affascina e divide, tra mito e scetticismo. Dalle sue origini mistiche alle varianti globali, scopri la storia e il funzionamento di questo enigmatico strumento esoterico.

La tavola Ouija è uno strumento che da oltre un secolo affascina chi è attratto dal soprannaturale. Conosciuta per il suo presunto potere di mettere in comunicazione i vivi con gli spiriti, la tavola Ouija ha una storia ricca e complessa che spazia dalle origini spirituali alle varianti culturali diffuse nel mondo. Ma quanto c’è di vero? E quali sono le sue varianti più curiose? In questo articolo esploreremo le origini, il funzionamento e le diverse declinazioni di questo simbolo esoterico, senza tralasciare uno sguardo scettico e razionale.

Origini e storia della tavola Ouija

La storia della tavola Ouija inizia nel XIX secolo, un periodo in cui il mondo occidentale viveva una vera e propria ossessione per lo spiritismo. Nel 1890, la tavola fu brevettata da Elijah Bond e e Charles Kennard come un gioco di società, ma divenne rapidamente un fenomeno culturale. Il suo nome “Ouija” si dice derivi dalla combinazione di “oui” (sì in francese) e “ja” (sì in tedesco), sottolineando la sua funzione di risposta alle domande.

Nonostante le sue radici come passatempo, la tavola Ouija fu presto adottata dai medium per le loro sedute spiritiche. Si racconta che offrisse un metodo per comunicare con entità ultraterrene, dando risposte precise attraverso il movimento di una planchette (una sorta di piccolo indicatore) sulle lettere incise sulla tavola. Negli anni ’20, la sua popolarità crebbe grazie alla sua associazione con il mistero e l’ignoto.

Dal 1991, i diritti sul marchio della tavola Ouija sono della Hasbro. Oggi, la tavola rimane un’icona della cultura pop, spesso rappresentata in film e serie TV come simbolo di accesso al mondo paranormale. Nonostante il fascino, molti la considerano uno strumento controverso, con storie di esperienze inquietanti che continuano a circondarla.

Come funziona la tavola Ouija

Il funzionamento della tavola Ouija è apparentemente semplice ma estremamente suggestivo. Composta da una superficie piana su cui sono incise lettere, numeri e parole come “sì”, “no” e “addio”, la tavola è progettata per fornire risposte a domande poste dai partecipanti. Gli utenti posizionano le dita su una planchette che, si dice, venga guidata da forze spirituali per indicare le risposte.

Ma qual è il segreto dietro i suoi movimenti? Secondo gli scienziati, il fenomeno ideomotorio è la spiegazione più plausibile. Questo meccanismo psicologico fa sì che i nostri muscoli reagiscano in modo inconscio ai pensieri o alle aspettative. In altre parole, sei tu stesso a muovere la planchette, anche se non te ne accorgi.

Nonostante queste spiegazioni razionali, molti sono convinti che la tavola Ouija sia effettivamente un ponte con il soprannaturale. Le sedute spesso avvengono in ambienti suggestivi e carichi di emozioni, il che può amplificare la percezione di eventi inspiegabili. Tuttavia, non mancano casi di uso deliberatamente manipolato per spaventare o convincere gli altri della presenza di spiriti.

Varianti della tavola Ouija nel mondo

La tavola Ouija non è l’unico strumento utilizzato per comunicare con l’aldilà. Esistono diverse varianti, ciascuna legata alle tradizioni culturali di specifiche aree del mondo. Ecco alcune delle più conosciute:

  • La variante con il bicchiere. Questa versione, molto diffusa in Europa, sostituisce la planchette con un bicchiere rovesciato. I partecipanti pongono le dita sul bicchiere, che scivola sulle lettere o sui numeri disposti su un foglio di carta. È una versione più accessibile, spesso utilizzata in contesti informali come feste o raduni tra amici.
  • Kokkuri-san. In Giappone, una variante unica chiamata Kokkuri-san utilizza un foglio di carta su cui scrivono l’alfabeto hiragana, i numeri e si disegna in rosso un portale Torii e, come indicatore, si usa una moneta. A differenza della tavola Ouija, Kokkuri-san è più giocoso e legato al folklore giapponese. Le domande sono rivolte a spiriti animali piuttosto che a entità umane.
  • Altre varianti locali. In America Latina, sono comuni metodi simili che utilizzano tavole disegnate a mano o simboli religiosi per “proteggere” i partecipanti dalle entità maligne. Questi rituali spesso combinano credenze esoteriche e tradizioni cristiane.

Ogni variante riflette le influenze culturali e spirituali della società in cui è nata, ma il principio di base rimane lo stesso: creare un canale di comunicazione con l’ignoto.

Uno sguardo scettico sulla tavola Ouija

Nonostante il fascino mistico della tavola Ouija, molte spiegazioni razionali cercano di smascherarne i presunti poteri. La teoria scientifica più accreditata è il fenomeno ideomotorio, che dimostra come i partecipanti muovano inconsciamente la planchette in risposta alle loro aspettative. Questo fenomeno è stato dimostrato attraverso vari esperimenti, in cui i partecipanti, bendati, non riuscivano a formare risposte coerenti.

Inoltre, la tavola Ouija è spesso oggetto di manipolazioni deliberate. Non è raro che qualcuno guidi intenzionalmente i movimenti per alimentare l’illusione di un contatto spirituale. Questo aspetto contribuisce a creare storie di esperienze inquietanti, ma spesso smentite da un’analisi razionale.

Allo stesso tempo, non si può ignorare l’impatto psicologico. L’atmosfera creata durante una seduta, combinata con l’aspettativa di qualcosa di paranormale, può portarti a percepire eventi come inspiegabili, anche quando hanno origini del tutto naturali.

La tavola ouija

La tavola Ouija rimane un oggetto affascinante che divide opinioni e suscita emozioni forti. Che tu la consideri un semplice gioco, uno strumento esoterico o un’illusione psicologica, il suo impatto culturale e simbolico è indiscutibile. Indipendentemente dalla tua posizione, la sua storia e le sue varianti ci ricordano quanto sia forte la curiosità umana verso l’ignoto.

Foto © Canva e © Wikimedia Commons

Diana

Da sempre, leggere e scrivere sono state le mie grandi passioni, evolute in una carriera di SEO copywriter dal 2014. Oltre a ciò, scrivo romanzi, esplorando mondi e storie che riflettono il mio amore per la musica, l'archeologia, gli animali, il genere fantasy e i misteri. Sono affascinata da film, serie TV e, soprattutto, dal genere fantasy, che alimenta la mia immaginazione e ispira la mia creatività.

Post navigation